Futura+ Farmacia

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Cosa si intente per “Corretta Alimentazione”

In collaborazione con Domenico Iapello, Biologo Nutrizionista – Castel Maggiore (BO)

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Buongiorno a tutti cari lettori,
In questo articolo ci occuperemo di fare chiarezza su alcuni argomenti in quanto, ancora oggi, nelle persone esiste molta confusione su una reale corretta alimentazione.
Tra i tanti problemi legati ad una sana nutrizione, quello dei falsi miti ci sta particolarmente a cuore. Si tratta, infatti, di concetti errati che per qualche motivo continuano a venire applicati, anche se abbiamo tutte le possibilità di agire in modo diverso.

I cibi light sono da preferire ai cibi comuni?

La questione è più complicata di quanto sembri, perché non c’è una risposta univoca. Esistono infatti delle normative precise che definiscono quale alimento può presentare sulla confezione la dicitura “light”, e che rappresentano certamente una tutela nei confronti dei consumatori. Va detto però che un prodotto leggero non è automaticamente salutare e che non si tratta di una soluzione indicata a chiunque desideri perdere peso. Infatti in molti casi, vengono addizionati elevate quantità di zucchero nel prodotto, che, pertanto, non sempre risulta salutare per l’organismo.

Perché scegliere la farina integrale?

Per molto tempo gli alimenti a base di cereali integrali sono stati considerati «cibo dei poveri», in contrapposizione ai prodotti realizzati con farine raffinate. Ma non è così: mangiare integrale vuol dire fare il pieno di sostanze nutritive preziose per l’organismo.

La fibra alimentare (solubile e insolubile) è certamente la loro componente più conosciuta e, a lungo, è stata considerata il nutriente più importante per la salute; in realtà sono moltissimi gli elementi presenti, tutti con significativi effetti protettivi sull’organismo. Non bastano, insomma, le sole fibre a spiegare i tanti benefìci delle farine integrali.
Queste, infatti, apportano anche di:

  • carboidrati;
  • proteine;
  • vitamine;
  • sali minerali;
  • composti antiossidanti

Tutti in grado di favorire il buon metabolismo, proteggre il cuore (con una diminuzione fino al 30% della possibilità di subire eventi cardiovascolari come l’infarto cardiaco), ridurre il rischio di diabete (-25%) e sovrappeso, difendere l’organismo dalle infiammazioni e da alcuni tipi di tumore (in particolare quelli dell’intestino) e contrastare lo stress ossidativo.

L’endosperma – che costituisce la porzione maggiore del chicco, è ricco soprattutto di amidi, proteine, β-glucani, lipidi e minerali.

Il pericarpo – quella parte che è comunemente definita “crusca”, contiene la maggior parte delle fibre, oltre a vitamine del gruppo B (in particolare tiamina e niacina), minerali e una classe consistente di antiossidanti, tra cui l’acido ferulico e i flavonoidi.
Quantità rilevanti di antiossidanti (quali i tocoferoli) sono presenti anche nel germe. Oltre agli effetti sull’intestino (protezione da neoplasie, patologie infiammatorie, stipsi cronica), sono stati dimostrati altri meccanismi biologici che spiegano la loro efficacia: essi intervengono nelle variazioni del metabolismo glucidico e nella produzione di insulina e hanno una forte azione anti-ossidante, con importanti effetti benefici sull’organismo.
Ecco i principali effetti:

  • Riduzione del rischio cardiovascolare e dell’arteriosclerosi
  • Contrasto di sovrappeso e obesità
  • Riduzione del rischio-diabete
  • Azione antinfiammatoria

Perché scegliere alimenti bio?

Scegliere prodotti biologici per la propria alimentazione significa proteggere la propria salute e l’ambiente, evitando di acquistare alimenti che siano stati trattati con sostanze tossiche quali i pesticidi, i cui residui possono accumularsi nel nostro organismo nel corso del tempo, con conseguenze ancora non del tutto chiarite. 

Gli alimenti derivanti da agricoltura biologica non contengono tracce di erbicidi o pesticidi e rappresentano l’opzione migliore per la protezione del nostro benessere e del pianeta.
Mangiare biologico contribuisce a ridurre il rischio di cancro. Secondo quanto rilevato dall’Epa, l’agenzia statunitense per la protezione alimentare, la maggior parte dei pesticidi, degli erbicidi, degli insetticidi e dei fungicidi impiegati in agricoltura contengono sostanze cancerogene. Proprio al loro utilizzo sarebbe legato l’incremento mondiale dei casi di cancro.

Inoltre i prodotti biologici non contengono OGM e non sono ottenuti a partire da segmenti geneticamente modificate. Sceglierli significa proteggere il nostro organismo dai rischi per la salute sempre più legati agli OGM, come allergie, tumori e problemi all’apparato digerente.
È innegabile: la maggior parte degli alimenti biologici, della frutta e della verdura coltivate senza l’impiego di pesticidi, presenta un sapore decisamente migliore rispetto ai prodotti convenzionali. Scegliere il biologico significa riscoprire sapori unici, autentici e dimenticati.

Parliamo di Detox

Ormai è noto come, quotidianamente, l’organismo umano sia esposto a numerose sostanze tossiche che, se accumulate, possono rappresentare un rischio per la salute umana. Uno stato di intossicazione può infatti comportare effetti collaterali individuali quali indebolimento fisico, difficoltà digestive, stati infiammatori, abbassamento delle difese immunitarie e una sensazione di malessere generalizzato.

  • Inquinanti atmosferici.
  • Tossine batteriche.
  • Coloranti.
  • Conservanti

Sono solo alcuni esempi di sostanze dannose contenuti negli alimenti, introdotte dall’ambiente esterno.
Inoltre, tossine quali scorie metaboliche e radicali liberi vengono prodotte anche attraverso i normali processi biologici endogeni, incrementandone così la quantità potenzialmente accumulata. L’organismo umano possiede molteplici meccanismi fisiologici di detossicazione che permettono di metabolizzare ed eliminare tali sostanze. Tra questi, il principale è il fegato: possiede infatti un ampio corredo enzimatico in grado di bio-trasformare le tossine assorbite a livello intestinale, per indirizzarle all’escrezione per via renale o bilio-fecale.
Tuttavia quando la quantità di tossine è molto marcata, tali sistemi risultano sovraccaricati e non tutte le sostanze dannose riusciranno quindi ad essere eliminate. Come già detto, la conseguenza di tale accumulo sarà dunque un organismo intossicato, con la comparsa dei relativi sintomi.

Per questi motivi sono stati individuati degli accorgimenti alimentari a supporto dell’attività di detossicazione, utili in generale per il mantenimento di uno stato di benessere, tra cui:

  • ridurre alimenti processati contenenti additivi (edulcoranti, coloranti, conservanti…) e/o pesticidi (ad esempio i salumi);
  • favorire alimenti naturali derivanti da coltivazione biologica e quando possibile a Km 0;
  • favorire cereali integrali e naturalmente senza glutine e ridurre il consumo di latte e latticini;
  • ridurre al minimo anche gli zuccheri semplici contenuti ad esempio in dolciumi, marmellate industriali e bevande zuccherate;
  • ridurre l’introduzione di Solanacee (patate, peperoni, melanzane, pomodori…);
  • evitare o quantomeno ridurre il consumo di bevande alcoliche e caffè;
  • abbondanza di vitamine e minerali richiesti per la biotrasformazione delle tossine;
  • limitare il consumo di carne rossa, favorendo alcuni tipi di carne bianca da allevamenti naturali, pesce azzurro e legumi;
  • consumare 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura possibilmente di stagione, contenenti vitamine, minerali e antiossidanti;
  • bere molta acqua per favorire l’eliminazione delle tossine;
  • introdurre alimenti che aiutino la detossicazione come le Crucifere (carciofi, asparagi, broccoli, cavoli…);
  • introdurre una quota adeguata di grassi insaturi contenuti ad esempio nell’olio extravergine di oliva (spremuto a freddo), nella frutta secca (noci, mandorle, nocciole) e nei semi misti;
  • ridurre i grassi saturi ed evitare le fritture;
  • valutare il consumo di tisane a base di erbe come Tarassaco e Cardo Mariano.

FOCUS

Perché si sente parlare di Alimenti funzionali? Cosa sono?

Gli alimenti sono definiti funzionali quando, al di là delle proprietà nutrizionali di base, è scientificamente dimostrata la loro capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche. Prerogativa fondamentale degli stessi alimenti è anche quella di contribuire a preservare o migliorare lo stato di salute e/o a ridurre il rischio di insorgenza delle malattie correlate al regime alimentare.
Simili, in apparenza, a quelli tradizionali, i cosiddetti functional foods (alimenti funzionali) rappresentano una variopinta categoria di alimenti che, per definizione, devono rientrare nelle comuni abitudini dietetiche. La capacità di migliorare la salute ed il benessere di chi li assume, dev’essere quindi apprezzabile quando vengono assunti nelle porzioni previste da un normale regime alimentare.
Ne sono esempi il:

  • pomodoro;
  • l’aglio;
  • lo yogurt;
  • i legume;
  • il salmone;
  • le noci;
  • i broccoli

Per il neonato il miglior alimento funzionale esistente è il latte materno. Non rientrano nella categoria integratori ed alimenti dietetici, in quanto estranei alle normali abitudini alimentari della popolazione sana.

La lista degli alimenti funzionali è pressoché infinita: la fibra, in virtù delle sue proprietà prebiotiche, antitumorali e stabilizzanti sui valori glicemici, rende funzionali la maggior parte degli alimenti di origine vegetale. Il ferro, la carnosina e la vitamina B12 fanno altrettanto con le carni, mentre a rendere funzionale il pesce ci pensa l’elevato contenuto in acidi grassi polinsaturi.
L’aspetto più interessante riguarda pertanto i cosiddetti alimenti funzionali arricchiti e quelli funzionali supplementati: sugli scaffali di molti supermercati italiani si possono già trovare cereali “fortificati” con vitamine e minerali, mentre in Stati Uniti e Giappone la diffusione di bevande ed altri alimenti funzionali è ormai capillare. Anche in Europa, comunque, questi prodotti stanno polarizzando sempre più l’interesse di quella fascia di popolazione più attenta alla propria salute.
Basti pensare al boom nei consumi di probiotici, prebiotici e simbiotici (per le rispettive definizioni vedi l’articolo: i fermenti lattici). Anche gli yogurt da bere arricchiti con steroli vegetali (quelle sostanze che aiuterebbero a controllare il colesterolo) testimoniano il crescente interesse verso gli alimenti funzionali.